venerdì 22 agosto 2014

What to do in Paris: street art tour

Dunque, a Parigi ci siamo stati più o meno tutti almeno una volta nella vita.
Se non ci siamo stati, l'idea è quella comunque di farcelo, un giretto da quelle parti.
Ovviamente ci sono millesettencentocinquantamila cose da farevedereprovare: Louvre, Centre Pompidou, Nôtre Dame, Montmartre, la Gare d'Orsay, il Grand Palais, il Marais, il Palais de Tokyo ecc.
Non credo proprio sia necessario ricopiare l'elenco delle attrazioni disponibile sulla pagina parigina di Wikipedia, ce la possiamo fare tutti, ve?

Dunque, la fortuna (enorme, per quanto mi riguarda) della sottoscritta è quella di avere una sorella che ha deciso di espatriare e piantar tenda a Parigi. Che sfiga, eh?
Quindi, appena finito lo sclero della sessione estiva, mi sono buttata sul primo TGV che mi potesse portare al di là delle Alpi.
Avendo già visitato la capitale ed essendo allergica alle masse di turisti cinesi con macchinetta fotografica (preciso: era Luglio, quindi turisti isterici ovunque), io & Sorella abbiamo optato per il tour di street art parigina.
Le basi c'erano tutte: si parte dall'XI per arrivare fino al Parc de Belleville - in pratica si girano zone della città che, altrimenti, un turista difficilmente visita; per di più, sono quartieri popolari e multietnici, quindi si unisce l'utile al dilettevole = scofanarsi tutto lo scofanabile nei ristoranti thai (o comunque orientali in generale).
Poi, a entrambe piace molto la street art, pur essendo parecchio ignoranti in materia, e comunque il tour lo organizzava un ex souloc di mia sorella, quindi eravamo già convinte a priori.
Il tour lo prenotate qui, costa 15 euro se prenotate online, altrimenti 20 se vi aggiungete al gruppetto sul posto, dura all'incirca tre ore, siete circondati da famigliole con bambini urlanti, perdete all'incirca 324272 calorie grazie alle cazzo di salite che ci sono ovunque per parigi e vedete un sacco di belle cose.
La cosa carina è che alla fine del tour, Damien (il tizio che organizza il tour) vi manda pure una mail in cui ci sono foto dei graffiti visti, info extra sui vari artisti e indicazione per vedere altri pezzi in zone diverse della città.
Di foto io non ne ho fatte perchè sono una merda a fotografare, perchè non ho mai voglia e mi scazzo, perchè mi sentivo un po' in pericolo a piazzarmi in mezzo ad una strada e perchè, last but not least, il mio telefono è un baracchino dell'anteguerra - ovviamente Damien & amici sono più svegli di me e un'idea ve la potete fare guardando qui: http://undergroundparis.org/photos.
In realtà nell'elenco c'è anche Fred le Chevalier (l'unico che conoscevo quindi suppongo  sia famosissimo) anche se, purtroppo, non abbiamo visto niente di suo durante il tour; pas mal, se vi fate due passi per il Canal St Martin, da veri hipster, trovate parecchi dei suoi omini.
Ah, stavo quasi per dimenticare la cosa più importante: il tour termina in un viale (come si chiama? bella domanda) e a qualche minuti a piedi c'è un ristorante in cui credo di aver preso almeno un chiletto.
Si chiama la Cantine de Belleville, si mangia come dei maialetti e si mangia pure bene: per dire, un buon piatto di carne e patate, più mille salse formaggiose (un saluto al mio colesterolo), costa sui 10 euro.
Non so voi, ma ora sono abbastanza presa male da andare a fissarmi sulla pagina del tgv e piangere.
P.S. i tour sono tutti in inglese, da settembre dovrebbero iniziare ad organizzare anche una versione in francese.

sabato 9 agosto 2014

Readin' books and takin' tests won't take away the pain in chest.


In partenza.
Zaino, un libro di diritto penale nella borsa, un libro di Roth, un pareo.
Forse avevo bisogno solo di questo.


E grazie a Spotify per farmi trovare sempre delle perle, es. Ghostpoet.